L’idea del gin catanese è piaciuta anche all’estero, tanto che il prodotto ha già varcato i confini nazionali ed è destinato a andare sempre oltre per far assaporare la Sicilia a chi non la conosce

Un pezzo di Sicilia dentro ogni bottiglia. È questa la filosofia di tre giovani catanesi che hanno messo in piedi un’azienda di produzione di Gin dal nome “Volcano”, a voler ricordare quella che loro chiamano “mamma Etna”. QUI il video della descrizione
Dopo un’esperienza personale che li ha portati fuori dall’Italia, Stefano Lo Giudice, Diego Pollicina e Alessandro Malfitana, sono rientrati nella loro amata Catania e hanno unito le forze con l’obiettivo di raccontare anche all’estero odori e sapori della terra del Sud.
Tutto è partito da un pomeriggio di marzo, durante una passeggiata tra le sciare dell’Etna. Qui i tre ragazzi hanno deciso di trasformare in un gin ricco e profumato quel mix di odori e profumi percepiti in quella passeggiata di primavera. Il Ginepro, botanico di riferimento dei Gin, sull’Etna infatti trova il suo habitat ideale; come la ginestra, principessa assoluta con il suo colore e il suo profumo folgorante. In infusione si aggiunge la nocciola per una maggiore rotondità, il finocchietto selvatico conferisce fierezza alle note speziate e arancia amara per una fresca e espressiva acidità. Volcano è un Gin dai tratti eleganti e dal carattere aromatico e speziato.
L’idea del gin catanese è piaciuta anche all’estero, tanto che il prodotto ha già varcato i confini nazionali ed è destinato a andare sempre oltre per far assaporare la Sicilia a chi non la conosce.
E anche la bottiglia ha una serie di riferimenti, uno storico e uno strettamente territoriale. La bottiglia dal vetro possente ricorda l’indimenticabile periodo della “Prohibition Era”, l’epoca in cui comincia la sapiente ricerca del bere bene. Il tappo, invece, è disegnato a mano da un artigiano locale e realizzato con sabbia vulcanica affinché un pezzetto di Etna possa viaggiare con ogni singola bottiglia di Volcano Gin.