Una Sicilia a tutto gin! Abbiamo assaggiato (e vi consigliamo) cinque produzioni “autoctone”

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Bere l’essenza dell’isola a base di frutti antichi, botaniche spontanee e sale marino. E vi presentiamo un cocktail ideato da Stefano Giummarra, bartender al Morgana di Taormina

Le origini del gin affondano le radici a Salerno dove, in epoca medievale, sono stati compiuti i primi passi di una bevanda destinata a diventare qualcosa di più di un semplice spirit. I primi proto-gin nascono per conservare e fruire delle proprietà mediche delle erbe officinali. La formula, così piacevole, diventa più che curativa ed evolve velocemente in una bevanda godereccia, quasi taumaturgica, il gin, che si espande conquistando soprattutto il Nord Europa.

Passati gli anni del proibizionismo lo ritroviamo oltreoceano. Soprattutto, lo vediamo sul grande schermo nella Hollywood scintillante di star e miti: in Casablanca, un compassato Humphrey Bogart in smoking avorio, degusta gin in purezza in una delle scene più intense, celebri e indimenticabili del cinema. E poi le bevute di classe, declinate in cocktails, di Marilyn Monroe e Audrey Hepburn. Capolavori, che insegnan come il gin sia anche un modo di vivere lento ed elegante, una beva versatile che può trasformarsi in un rituale di degustazione introspettivo o in un momento di condivisione gioiosa. Recentemente, complice la riscoperta dell’importanza della mixology, il gin vive una rinascita e ritrova in Sicilia una culla dove fiorisce grazie a micro produzioni artigianali ispirate al mare, al vulcano e alla florida biodiversità isolana.

Ecco 5 etichette nate negli ultimi anni in Sicilia che propongono un sorso di territorio, un racconto che arriva al consumatore finale attraverso l’intensità di un distillato che, pur nella sua trasparenza, è fortemente impregnato di sicilianità.

 

Volcano Gin

Il Volcano Gin e il suo packaging particolare, una bottiglia diamantata con il tappo in pietra lavica

Il Volcano Gin e il suo packaging particolare, una bottiglia diamantata con il tappo in pietra lavica

Sul mercato dal 2018, l’idea Volcano Ginnasce durante una passeggiata in quota: tre amici, il vulcano e i suoi scenari estremi con le sciare, tipici giardini di pietra lavica colonizzati dalla biodiversità di erbe spontanee autoctone. L’intenzione è quella di imbottigliare odori e sensazioni di quell’atmosfera, dal ginepro etneo alla ginestra, arricchiti dalle sfumature del finocchietto selvatico. Dopo qualche prova, viene fuori nel giro di breve tempo un prodotto molto soddisfacente il cui sorso è rotondo, intenso e dotato di grande struttura. 

Sensoriale e accattivante anche il packaging: Stefano Lo GiudiceAlessandro Malfitana e Diego Pollicina hanno creato una speciale bottiglia dall’aspetto diamantato per un effetto finale di rifrazione e lucentezza massima; il tappo è una piccola scultura in pietra lavica lavorata a mano, un dettaglio che, in un certo senso, crea al primo contatto una connessione diretta con il vulcano!
www.volcanogin.com
info@volcanogin.com

 

FONTE