Siamo tornati. Siamo tornati con il portabagagli della macchina carico di Gin.
Siamo tornati per raccontare le storie, le passioni, i sapori e le botaniche che sono dentro quella che potrebbe diventare la nostra prossima ‘bottiglia‘ preferita.
Siamo tornati ripartendo da una terra ricca e fertile sotto ogni punto di vista. Siamo tornati in Sicilia. Terra di Etna. Terra di Volcano Gin. Ovviamente per raccontare la Storia di un Gin che porta con sé gli odori, l’atmosfera, i sapori e le botaniche di queste zone, non possiamo che fare un passo indietro sino al 2015, quando il ‘solito‘ (sembra una battuta ormai) gruppo di amici intuisce che il Ginepro che cresce nelle zone dell’Etna sarebbe perfetto in distillazione. Giusta intuizione.
Dal concept alla bottiglia. Come loro stessi ci tengono a far sapere, il concept di Volcano viene “concepito come un grande vino. Accurata è la scelta dei botanici che uno ad uno si mescolano mantenendo la propria personalità, intervenendo sul prodotto in maniera esclusiva, rendondolo unico e prezioso come ciò che lo ha portato in grembo: l’Etna“. Parole importanti che ci introducono all’uso delle botaniche locali, vero punto di forza di questo Gin.
“Rispetto al ginepro di alta montagna del Nord Italia, sull’Etna quest’ultimo assume una vena minelerale che gli conferisce pulizia e grande freschezza grazie al suolo vulcanico in cui cresce e da cui si nutre. Da qui l’esigenza di creare un prodotto unico che rappresenti le tante sfaccettature di un territorio ricco ed ammaliante”.
Odori e sapori. Hanno perfettamente ragione. La mineralità si sente subito, forse al primo ‘sentore’ è l’unica cosa che si sente al naso una volta stappato. Se siete amanti dei gin agrumati questo non è la vostra tazza di Tè. Qui il ginepro etneo mineraloso (si può dire?) si sente subito, arriva al naso con leggere note floreali mai troppo invasive. All’assaggio in purezza viene ancora fuori invece tantissima mineralità accompagnata da un gusto dolce amaro dato dall’infusione di ginestra e finocchietto. Presenti anche arancia amara e nocciola, che gli donano un sapore più avvolgente se avete la pazienza e il tempo necessario di assaporarlo con calma. Ottime sensazioni sia per la bevuta liscia che quella in miscelazione.
Distillazione. Stiamo parlando di un Gin con aromaticità, acidità, carattere floreale e fruttato, freschezza e rotondità, equilibrio e persistenza al palato. Fatto tutto molto bene grazie al ‘solito’ metodo Cold Compaund che dopo la distillazione dei cereali passa all’infusione a freddo delle botaniche in tempi differenti che verranno uniti in un secondo momento. Dietro alla ricetta di Volcano c’è tanta cura e tentativi di perfezioni. Prodotto in piccoli lotti . come troviamo sempre più spesso – ai piedi dell’Etna (Santa venerina) nell’antica distilleria siciliana di Mastro Mariano.
Bottiglia e packaging. La bottiglia è bella. Bella davvero. I ragazzi non hanno badato a spese e imbottigliato Volcano. Tanto vetro lavorato un po’ vintage con richiami all’epoca del proibizionismo con un tappo disegnato a mano da un artigiano siciliano e realizzato con sabbia vulcanica. L’idea è quella di portarti a casa, tra le mani un pezzettino d’Etna e devo dire che a livello tattile è davvero tanto particolare.
Very Gin Confidential. Very Food Confidential.