Il Volcano Etna dry gin
Si tratta di un gin che ha “in infusione tutti i profumi e i sapori tipici della zona etnea: ginepro, ginestra ed arancia amara lo caratterizzano, conferendo freschezza, accentuata dalla balsamicità del finocchietto.
Viene inoltre aggiunta in infusione anche la nocciola per conferire un tono grasso e rotondo alla beva”. Volcano Gin ha la peculiarità del contrasto dolce/amaro che deriva dalla ginestra dell’Etna. C’è una spiegazione scientifica: «Le botaniche, essendo cresciute sulle pendici del vulcano, si presentano con una nota minerale molto interessante e singolare.
Il distillato viene pensato per essere bevuto liscio e non solo miscelato, come un digestivo». In quest’ottica è evidente il profondo legame con il territorio anche nell’ambito packaging che emerge in modo particolare dai tappi che sono di produzione artigianale e vengono realizzati con la sabbia dell’Etna. Lo spirito dell’iniziativa è quello di imbottigliare odori, profumi e aromi inebrianti dei tramonti primaverili del vulcano. «Il ginepro, botanico di riferimento dei Gin, sull’Etna trova il suo habitat ideale; come la ginestra, principessa assoluta con il suo colore e il suo profumo folgorante». I gin dell’Etna si caratterizzano anche per lo studio accurato sul piano botanico, è evidente che vi è un rapporto profondo con la natura filtrato da secoli di studio e conoscenze scientifiche ed artigianali.
La genesi di Volcano Etna dry gin risale al 2018 ed è legata all’idea attuata da tre giovani siciliani: Alessandro Malfitana, Diego Pollicina e Stefano Lo Giudice. Il progetto è stato pensato anni prima, ed il risultato è stato il frutto di studio e passione.